Un giorno uno diventa matto…
... e decide di costruire qualcosa di veramente difficile, qualcosa di familiare che però non hai la più pallida idea di come iniziare . Ok "Acquario" io sono dell'acquario perciò sarà semplice... Inizio a documentarmi, il web è tutto quello di cui ho bisogno. Curiosando vedo acquari di ogni sorta veramente belli, piante e pesci in un meraviglioso miscuglio di colori... bello... lo faccio. Ma... più grandi, più piccoli, più larghi o profondi... ma... sono degli "scatoloni"!!! No mi rifiuto il mio lo voglio fare "strano".
Nascono così quello che vedi in foto.
Prima "l'Oval" e poi lo "Storto". Dentro entrambi giardini sospesi in tubi di lexan belle piante, e pochi pesci (li vedo in gabbia). Non hanno grandi dimensioni; il primo 20 litri e il secondo 90 sono però dei belli oggetti d'arredo che stupiscono per la non conformità. E già, però non è stato poi così difficile... vetro, silicone, un po' di manualità e adesso? Siamo d'accapo, non sono soddisfatto, devo trovare qualcosa che davvero mi impegni per la tipologia di costruzione.
Dunque... sono 50 anni che vado in montagna, scio da sempre con qualsiasi "cassetta della frutta" ai piedi... Aspetta un po', adesso prendo un "barotto" di legno e gli inchiodo un pezzo di lamiera davanti gli metto gli attacchi e vado alla Cialma...
Nasce così in modo subdolo quest'idea malsana di adoperare uno sci "mio" da me fatto, ma soprattutto da me ideato e stravolto dei normali canoni dimensionali. Quando fai sci alpinismo la neve che non vorresti mai trovare è la "crosta" e invece spesso è lì insidiosa che ti aspetta e che sfonda nel momento in cui inizi a curvare... e che ti fa cambiare direzione quando non volevi. Quindi? La soluzione è semplice: sono le code che non vogliono saperne di ruotare... E allora? E allora non te lo dico... Ti dirò solo che le dimensioni dello sci sono di 137 cm di lunghezza con una Tip di 14,5 cm e una Tail di 12cm.
Inizio con documentarmi sulle tecniche relative agli incollaggi dei materiali compositi; ho amici nel campo delle costruzioni aeronautiche che non solo aprono il loro bagaglio tecnico, ma mi mettono a disposizione locali e materiali. Agli inizi non è facile, in seguito però tutto diventa più difficile e ti chiedi quando finiranno i problemi. Comunque con pazienza dopo la progettazione ho iniziato a costruire i primi prototipi. I risultati sono arrivati dopo ben due anni di esperimenti e oggi posso dire di aver raggiunto un buono standard qualitativo.
I materiali utilizzati sono principalmente fibre di vetro e carbonio,Tip & tail in Abs e l'anima in legno lamellare fenolico più altri componenti minori.
Naturalmente non è stato facile reperire info precise sul metodo; ho dovuto iniziare testando la rottura in modo reale per capire dove e come miglorare senza però influire sul peso ed elasticità.
Il 2014 l'ho passato a testare tre modelli, l'ultimo in particolare mi ha dato soddisfazione sulle nevi ghiacciate dello sci estivo.
Oggi ho il mio laboratorio dove passo il tempo libero a sperimentare e cosa importante sono riuscito ad approvigionare tutti i materiali; cosa non semplice...
Parlando ora dell'attrezzo posso dire di aver trovato un buon compromesso per quanto riguarda la conduzione su ogni tipo di neve. Sulla crosta come ho già detto risolve in modo eccellente grazie alle tails "mancanti" e rialzate; sulla polvere è valido grazie alla generosa superfice di appoggio, inoltre tecnicamente costruito per copiare meglio l'ingresso in curva... da ciò si capisce che è uno sci "asimmetrico" destro/sinistro. In pista poi è un ottimo "carver" e grazie ai differenti raggi di sciancratura è possibile a seconda delle nevi utilizzarlo nei due seguenti modi: con nevi morbide raggio 15mt e spatola morbida, con nevi dure raggio 30 mt e spatola più nervosa. E comunque sciando sul 15mt che si apprezzano meglio le doti di stabilità e semplicità nella conduzione.
La cover... devo dire la parte più difficile della costruzione poiché agli inizi non avendo attrezzature ho faticato non poco a renderlo oltre che performante, bello a vedersi. Parte della coda è "up" grazie alla rastrematura dell'anima in legno, tecnica non usuale nei normali canoni costruttivi anzi direi in contrasto con lo sci tradizionale; inoltre manca completamente la centina.
La soletta è in polietilene caricato ad alta pressione e garantisce una elevata scorrevolezza del film d'acqua che si genera sulla stessa; P-TEX 5920 è quella che ho deciso di adoperare.
Le lamine che utilizzo sono chiaramente in acciaio con durezza Rockwell 55. E' possibile naturalmente creare il "tuning" personalizzandolo, nel mio caso preferisco una incidenza di 88 gradi
Il sandwich è composto da fibre di vetro bidirezionali e carbonio triassiale da 450gm2, inoltre una doppia fascia unidirezionale in tessuto di vetro utile a diversificare la torsionalità della tip e a garantire un ritorno elastico.
L'Abs adoperato nella spatola e in coda importante per l'elevata resistenza agli urti e alle temperature.
Le dimensioni sono 137 cm la lunghezza, 14,5cm la tip (12 cm al centro) e 12,5 cm la tail.
Il peso è 1350 grammi senza attacchi, un buon compromesso tra leggerezza e resistenza.
Il nome scelto con cura che farà sorridere nel leggerlo (almeno dalle nostre parti) è Sun's track.